Delicata saggezza
- Sarah Rainoldi
- 6 ott 2023
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 28 mag
Trovo bellissimo svegliarsi immersi nel canto degli uccellini.
Quel melodioso "cip cip" fatto di diverse tonalità emanate da quei graziosi esserini credo sia una delle gioie che ci regala quotidianamente Madre Natura.

A quanto pare, come è ovvio che sia, non è una dolce melodia gradita solo a me. Recenti studi dimostrano, infatti, che ascoltare il canto degli uccellini ha un benefico impatto sull'organismo. Ci rende più sereni e rilassati, ma non solo! Riduce sensazioni d'ansia e paranoia. Il perchè accada non è ancora chiaro del tutto alla scienza. Ma come avviene per altre cose, le ragioni per cui gli uomini di un tempo lontano sapessero che "certe pratiche o consuetudini" interagissero in modo profondo con il nostro cervello resta tutt'oggi un affascinante mistero.
Questo antico, dolce, piccolo racconto Zen mi è sempre piaciuto molto per la sua delicatezza.
Un maestro stava per iniziare il suo sermone. Proprio in quel momento, un uccellino attaccò a cantare. Il maestro non parlò cosicché tutti ascoltarono l'uccellino. Cessato il canto, il maestro disse: "Bene, il sermone è terminato" e se ne andò.

A volte si può avere la tentazione di aggiungere parole vane a qualcosa che è già chiaro, perfetto ed esaustivo di per sé. Ciò che è semplice, spesso, è molto difficile da comprendere.
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