Rabarbaro questo sconosciuto... o forse no!
- Sarah Rainoldi

- 4 set
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 5 set
Il Rabarbaro... A pensarci bene qualcosa alla mente sovviene...
Probabilmente molti di voi, aprendo un cassettino della memoria scoveranno al suo interno il sapore delle caramelle che molte delle nostre nonne tenevano in casa e che ci davano quando eravamo piccoli.

Altri magari apriranno un altro mobiletto dei ricordi per ritrovare il gusto di un qualche dolce nordeuropeo assaggiato durante qualche viaggio.

Alcuni non avranno minimamente idea di che sapore abbia questa cosa nè che cosa sia esattamente...
La storia del Rabarbaro ha radici antichissime. Quasi tremila anni fa, infatti, l’Imperatore cinese Shen Nung ne lodò le proprietà salutari all'interno del suo compendio sulle erbe medicinali: un vegetale emolliente, diuretico e tonico. Per tantissimi anni rimase, però, per così dire "in zona" e solo grazie ai medici greci Dioscoride e Alessandro di Tralles iniziò ad attrarre l’attenzione degli Europei. La parola "rabarbaro" deriva, infatti, dall'unione di due parole greche: “ra” che significa pianta e “barbaron” per indicare che spesso veniva coltivata da popolazioni barbare. Successivamente, attraverso vari esploratori tra cui Marco Polo, si diffuse più ampiamente. Nella zona del Mediterraneo questa pianta arrivò, però, solo in tempi più recenti.

Attualmente nei Paesi nordeuropei, anglosassoni e negli Stati Uniti viene utilizzato in pasticceria per preparare deliziose torte, crostate e dolci. L’accostamento più classico è quello con le fragole, sfruttando la magica combinazione tra questi due prodotti di stagione.
Sì, ok: ma che gusto ha? Bella domanda...
Per me delizioso e non perdo occasione di comprare marmellate a base di questa pianta ogni volta che le trovo! Di recente ne avevo scovata una al Rabarbaro alpino, più intenso e selvatico di quello coltivato. Il sapore è, comunque, difficile da descrivere: acidulo ma con note dolci e aromatiche. Per questo si abbina benissimo a frutti zuccherini come le fragole, ma anche ad alcune preparazioni salate.
Vediamo insieme qualche curiosità su questa pianta:
Nonostante venga utilizzato nei dolci, il Rabarbaro in realtà sarebbe una verdura. La sua classificazione ufficiale come frutto avvenne nel 1947 negli Usa.
La sua stagione dura da Aprile a Giugno e per tradizione si ritiene conclusa il 24 del mese, dopodiché non è più considerato commestibile.
Si possono mangiare solo i gambi della pianta. Le foglie, infatti, contengono un'elevata concentrazione di Acido Ossalico che le rende velenose.
Va mangiato con moderazione. Il consumo in alte dosi di Rabarbaro può, infatti, comportare un eccesso della sostanza sopra citata e causare, quindi, problemi intestinali fino addirittura ad ostacolare l'assorbimento di Calcio e minacciare la salute dei reni, specialmente in presenza di calcoli.
In passato, nella creazione di scene cinematografiche la parola "rabarbaro" veniva utilizzata in Inglese ("rhubarb") per creare l'effetto sonoro di un brusio di folla in scene di gruppo. Questo perchè la pronuncia ripetuta, con toni e velocità differenti, creava un suono indistinto e confuso.
Come avrete capito, a me piace un sacco e mi sembrava una cosa carina farvi conoscere una pianta secolare non poi così sconosciuta come potrebbe apparire ad uno sguardo poco attento. I nostri nonni e bisnonni, infatti, a volte lo coltivavano negli orti e lo raccoglievano in montagna per far preparare alle loro signore piccole bontà in barattolo da gustare in dolcetti cotti in stufe e forni a legna.

Il mio consiglio: se volete cimentarvi nella sua coltivazione, beh... Noi ci abbiamo provato svariate volte ma con scarsi risultati. Per lo meno non da ottenere raccolti tali da permettere chissà quali preparazioni. Quindi vi suggerisco di guardare bene in quei negozietti con tante cosine bio, di montagna o con prodotti un po' sfiziosi e comprare una bella marmellata di rabarbaro e fragole.

Una volta a casa, infornate una bella crostata e godetevela con una buona tazza di tè. Nel caso vi possa interessare, si dice che preparare una torta al rabarbaro per la persona amata la indurrà a rimanere fedele. Chissà... nel frattempo di sicuro godrete di un dolce momento di godurioso piacere culinario...

Alla prossima! :)
Info: dal web
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